Il mio san Nicola credo che sia molto simile a quello di tanti altri miei concittadini. E’ un appuntamento che per nulla al mondo potrei saltare e in quei tre giorni non ci sono per nessuno ma solo per il mio santo patrono e la mia città.
Un amore per questa festa che nasce da quando ero piccolina. Ricordo ancora che mano nella mano con i miei genitori e insieme a tutta la famiglia nonni zii e cugini ci si dirigeva in centro dal quartiere Libertà per ammirare la festa e soprattutto i consueti fuochi d’artificio che da piccola c’è anche da dire odiavo perchè mi facevano paura. L’odore del cibo che si diffondeva nell’aria è forse la sensazione che ogni volta mi rimanda indietro nel tempo.
Oggi che sono cresciuta vivo questa festa ancora con più emozione rispetto a quando ero piccola e seguirla per tutti i tre giorni per me è la prassi. Molti la criticano perchè dicono che a San Nicola si aprono le “gabbie” termine che sta ad indicare che trovi chiunque di qualsiasi ceto o estrazione sociale e quindi se ne tengono alla larga e a me sembra davvero una cosa senza senso perchè se vai a san Nicola sei barese e sei orgoglioso di esserlo.

Per me che abito in centro è abbastanza semplice arrivarci ma di certo in quei giorni la viabilità in centro città è messa a dura prova, scordatevi la macchina quindi il mio consiglio è quello di parcheggiare oltre l’estramurale Capruzzi oppure al quartier Libertà, una piccola passeggiata di dieci minuti e siete sul luogo. La festa si svolge su tutto il lungomare corso Vittorio Emanuele e la città vecchia che è il luogo dove la statua del santo stazionerà fino a fine festa per poi far ritorno in basilica.
Visto che la statua rimane esposta notte e giorno il mio consiglio è quello di andarla a “venerare” la mattina del 9 maggio vi assicuro che non ci sarà folla e con calma potete godervela.
Siate comunque preparati alla folla soprattutto l’8  e del 9 maggio che è la festa dei baresi a tutti gli effetti e tutte e tre le giornate 7/8/9 dal pomeriggio fino a tarda sera perchè è in quella fascia oraria che si concentrerà gran parte del programma.


Uno però dei momenti che più amo di questa festa è quando San Nicola lascia le vie di Barivecchia per andare in mare ad abbracciare i suoi pellegrini che vanno a fargli visita con le barche. Io l’ho fatto molte volte in passato e vi dico che è un’esperienza bellissima quindi anche se non siete di qui o non conoscete nessuno recatevi presso il Molo di San Nicola e troverete qualcuno che vi condurrà da lui.
Ma la festa di san Nicola vuoi dire anche cibo e fumo…si della carne che viene arrostita dalle varie bancarelle che poi vanno a farcire i panini, quello che non dovete perdere è quello con la salsiccia, il polpo ma soprattutto quello con gli “l’nghimiridd o anche gnumridd” involtini di carne fatti con fegatini, cuore, polmone e le “endrame” (budella) di vitello e prezzemolo.
Il sapore è buonissimo fidatevi e soprattutto assolutamente tipico e già che ci siamo non può mancare una bella Peroni come si dice a bari “sudata” cioè fredda a tal punto da far sudare la bottiglia di vetro.
Sappiate che alla festa di san Nicola non potete farvi vedere con un’altra birra in mano è un peccato veniale.
Prima però di arrivare a mangiare il panino considerando che di solito io sono in giro dalla mattina ho bisogno di altri “intrattieni” per non svenire dalla fame anche perchè si cammina e anche tanto e quindi non c’è cosa più tipica dei lupini e delle olive messi nelle buste di plastica per i quali vi basteranno solo 3 euro di spesa (1 euro per i lupini, 2 per le olive).
Ovviamente non mancheranno le signore che friggono le sgagliozze e le popizze altrà bontà irrinunciabile per chiunque, i panzerotti, la focaccia nei vari forni della città insomma la festa del santo patrono come avete capito diventa la culla dello streetfood barese per eccellenza.

Il Corteo Storico lo confesso non è una cosa che incontra il mio gradimento ma è sicuramente la manifestazione culturale che meglio esprime e riattualizza l’epica impresa dei marinai Baresi che hanno cambiato, dal momento della traslazione, il volto e il destino della città di Bari.

E poi dulcis in fundo gli spettacoli pirotecnici che chiudono sempre le serate del 8 e del 9 maggio quelli stessi fuochi d’artificio che quando ero piccola mi facevano piangere a singhiozzo oggi mi fanno brillare gli occhi di emozione e devozione per San Nicola e questa città