La parola che negli ultimi anni ha più influenzato il comportamento di molti di noi sui social è “foodporn“.
Peccato che però molti non sappiano realmente cosa significhi.
Facciamo chiarezza: il foodporn è la pratica di fotografare e riprendere il cibo che si sta per mangiare e di condividerne l’immagine sui social, utilizzando filtri, inquadrature e altri strumenti avanzati di editing, con lo scopo di rendere il soggetto più appetitoso.
Ciò vuole dire che anche una semplice insalata, ben realizzata, colorata ed inserita in un contesto armonioso è accattivamente può essere foodporn a tutti gli effetti.
Con il tempo però tale definizione è stata “rovinata” dai social e sinceramente anche da molti foodblogger e food influencer che hanno portato a far credere che il foodporn fosse soltanto da associare a cibi super calorici. Errore quello è il Junk food.

Ed ecco che dappertutto è un proliferare di hamburger mega galattici che grondano salse dappertutto, alimenti fritti  e soprattutto persone che ti mangiano in “faccia” nei video o nelle foto.
Ma vi siete mai chiesti qual’è lo scopo di tutto?
Farvi venire fame e l’acquolina in bocca, invitare uno stimolo al cervello per farvi aumentare il desiderio di mangiare anche se avete la pancia piena.
Che in parole povere si traduce in “vado a mangiare in quel locale”, metto un like al post, faccio la stessa ricetta.
Una delle frasi che più mi sento dire dai miei sostenitori sui social è : mi fai venire fame! E questo per me è un grande complimento perchè vuol dire che ho catturato la loro attenzione, accendendo in loro uno stimolo.
Ma oltre al foodporn ci sono altre parole usate sui social molto diffuse che ormai fanno tendenza.
Ad esempio il Muckbang è un termine coreano che deriva dall’ incrocio di due parole, muok-ja “mangiare” in coreano e brodcast in coreano “bang song”.  Di fronte alla telecamera la protagonista mangia anzi divora facendo rumore, ci si focalizza sulla sua bocca e sul cibo che viene ingerito.
Questa pratica che ai più può sembrare da maleducati o fuori luogo invece ha un risvolto psicologico non indifferente perchè annulla la distanza che intercorre tra l’utente e chi lo guarda non facendolo sentire solo.
Di certo non è un esempio di “buon rapporto con il cibo” ma per molti in realtà risulta appagante (almeno nella mente) per altri invece ne stimola la fame. Personalmente io non li amo, anzi mi provocano molto fastidio ma se è una tendenza oltre che diffusa molto seguita evidentemente è vincente.
E parlando di rumori arriviamo al Asmr che è l’acronimo che dall’inglese si traduce in: risposta autonoma del meridiano sensoriale.
Si tratta di una sensazione piacevole di formicolio al cuoio capelluto, lungo la schiena o sulle spalle, accompagnato da uno stato di rilassamento mentale.
Ma come si traduce tutto ciò nell’ambito del food?  Semplicemente con un video registrato anche qui con una serie di microfoni intorno dove il soggetto mangia emettendo più rumori possibili. 
Il rumore della masticazione, del risucchio di una minestra in molti genera una sensazione di benessere e di rilassamento e viene registrato in maniera tale da catapultare chi lo guarda direttamente nella stanza insieme al protagonista del video.
Tutte queste tendenze social sono anche molto remunerative perchè ci sono milioni di utenti patiti che non fanno altro che vedere ed apprezzare tutti questi video e ci sono tanti invece che su queste tendenze hanno costruito una “carriera” e soprattutto tanti soldi.

 

E tu segui o sei appassionato di una di queste tendenze?