Sembra proprio che questo inizio del 2023 sia all’ insegna della pizza.
Negli ultimi mesi infatti sono state aperte molte pizzerie, ma due in particolare hanno rapito la mia attenzione e si trovano a pochissimi metri di distanza l’una dall’altra.
Senti che Pizza e Chinè sono due locali che offrono gustose pizze gourmet. In questo articolo vi parlerò della mia esperienza presso entrambe e cercherò di farvi vedere e analizzare quelli che per me sono i punti di forza e le differenze.
Parto subito dai locali: super colorato e pieno di luci per Senti che Pizza, più basic invece per Chinè.
Diciamo che da Senti che Pizza è d’obbligo farsi un selfie sotto la loro scritta a neon “Less Drama More Pizza” e postarlo sui social, è un locale altamente instagrammabile e dall’impronta giovanile.
Chinè invece lo vedo adatto anche alle famiglie soprattutto perché nel menù compaiono anche delle pizze “tradizionali” adatte ai bambini cosa che invece da Senti che Pizza mancano o meglio ce ne sono due o tre ma anche queste sono rivisitate.
Fatta questa prima premessa di base parliamo quindi di pizze e che pizze.
Devo dire che da entrambe le parti c’è l’imbarazzo della scelta, ce ne sono molte interessanti e con abbinamenti che magari non ti aspetteresti mai.
Senti che pizza è una pizzeria contemporanea che propone un menu a base di ingredienti
semplici e di alta qualità, combinati in modo pop e inaspettato. Si contraddistingue per
un mix di passione e personalità, per la voglia di stupire ed esaltare il potere della pizza. Questa frase presa dal loro sito internet rappresenta l’essenza di questo posto. Le pizze sono tutte scoppiettanti di carattere e passione, stupende anche dal punto di vista delle presentazioni che attirano e invogliano ancora di più l’assaggio. Temevo che fossero stucchevoli ma niente del genere si mangiano che è un piacere e ne ho provate tre. Su tutte la mia preferita è la Zucca, i gamberi e la pancetta che al tempo stesso è delicata ma decisa con una giusta alternanza di dolcezze e sapidità. L’altra la Pere, Lardo e Gorgonzola bellissima da vedere. Non la consiglio a tutti perché il gorgonzola è molto presente e mangiarsene una intera potrebbe stufarvi subito: meglio dividerla.
L’impasto di queste pizze è molto gradevole, gustoso e anche se i prezzi non sono per nulla bassi non sono minuscole.
Da Chinè secondo me è tutta un’altra storia perché c’è un differente modo di preparare l’impasto che viene suddiviso in due fasi. La prima è dedicata al pre fermento che conferisce leggerezza e digeribilità all’impasto due dei particolari più ricercati dai clienti, il giorno dopo il tutto viene completato aggiungendo farine 1 e di riso per dare all’impasto il tocco di esclusività.
Chinè è una delle poche pizzerie in città adatta anche ai celiaci.
L’esclusività dell’impasto è l’arma vincente del locale, è differente da tutte le altre provate sino ad ora.
Altra particolarità è che te la puoi tagliare con le forbici perché il nome Chinè sta proprio ad indicare un tipo di tessuto dei primi anni 30’ e 40’, per cui immaginate di tagliare un prezioso tessuto fatto su misura.
Chiaramente io non mi sono fatta sfuggire quest’occasione ed insieme alla mia “smoked beef” scenica al punto tale da farci un video fatta con base ciccio stracciatella tartare di manzo porcini e gel di prezzemolo me le faccio portare e procedo al taglio. Che poi sappiate che anche io a casa la pizza la taglio con le forbici lo trovo comodissimo.
Pensavo ad una pizza più spinta dal sapore più deciso invece risultava delicata a dire il vero forse per me anche troppo, avrei preferito qualcosa o qualche ingrediente che aggiungesse un tocco di sapidità all’insieme ma sull’impasto posso solo che tessere lodi. Diversa invece la situazione sulla Montanara che non ha nulla a che vedere con le classiche mangiate fino ad oggi, perché a differenza di tutte le altre in giro questa viene fritta e poi ripassata in forno così da raggiungere maggiore croccantezza. Questa è proprio da non perdere, croccante con ingredienti margherita insomma una nuova semplicità.
Molti criticano i prezzi di questi locali che propongono pizze gourmet e li definiscono da capogiro, secondo me invece vanno analizzate tante cose, dallo studio che c’è dietro ogni pizza sia dell’impasto che degli abbinamenti oltre che la qualità. D’altronde la ricerca e lo studio è giusto che si paghino e ben vengano questi locali che propongono alternative alla solite (seppur buone) pizze che siam abituati a mangiare da anni.
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