Finalmente a Bari è arrivato qualcosa di unico nel suo genere, un luogo dove nulla è banale o lasciato al caso, dove viene ricercata la perfezione sia estetica che di gusto.
Bloom Restaurant è tutto questo e forse anche di più non è facile descrivervi questa esperienza perchè è stata così ricca di particolari e sensazioni che faticherò a metterle per iscritto e a farvele capire.


Dico solo che per me questo posto merita di diventare a tutti gli effetti il migliore della città e poche volte mi esprimo in questi termini. Si perchè Bari per quanto possa essere capoluogo di regione una grande città non lo è nel settore food dove rimane sempre tradizionalista legata ai suoi piatti regionali e per carità non c’è nulla di male lo sono anche io solo che a differenza di molti io guardo con entusiasmo a chi sa reinterpretarli con passione carattere e rispetto e prova a cambiare le “regole”. Solo per questo il locale merita un posto in alto nella mia personale classifica poi nel momento in cui ho assaporato le pietanze proposte dallo chef Angela D’Errico credetemi ho pensato…..ma da dove spunta questo talento?

Si perchè Angela è un vero talento ha soli 30 anni cucina con una tale esperienza che metterebbe in difficoltà la maggior parte degli chef cittadini (che si credono di essere Dio in terra) ma non solo ha una passione che va ben oltre , e lo si capisce perchè in ogni piatto che propone  lega un ricordo di qualcuno o qualcosa a lei caro come il fantastico polpo protagonista di “Ricordo di un viaggio” con crema di patate, peperone arrosto porro e polvere di peperone crusco , cotto a bassa temperatura con il metodo del nonno che non può svelare ( e fa bene)  facendolo diventare tenero gustoso ma sempre carnoso. Perchè a Bari un polpo così non lo fa nessuno…

In realtà io al Bloom ci sono venuta giusto per un apertivo e alla fine tanto mi sono fatta prendere dalla curiosità che ho voluto trattenermi per cena provando alcune chicche come lo “Sgombro in Venere” che è già di base un pesce difficile da cucinare ma che con la cottura sempre a bassa temperatura è diventato delicato e tenerissimo docile accompagnatore della crema di melanzana e del demi glacè di manzo e riso venere.

Forse però dovrei parlarvi anche dell’aperitivo in effetti si perchè tutto quello che vi viene servito è fatto da loro anche i grissini ma soprattutto rimarrete scioccati dagli arancini di baccalà in crosta di riso e da “La Melanzana” una rivisitazione in chiave cubista della nostra parmigiana che grazie alla sua doppia cottura si scioglie in bocca.


Il problema del Bloom è che oltre a mangiare bene si beve altrettanto bene ed ho trovato i loro cocktail perfetti e di grande gusto. Farsi tentare dal Bloom Mule non sarà difficile andrete in viaggio tra i profumi e i sapori esotici con un distillato di cereali, liquore di passiflora edulis, zenzero, cetriolo freschi e soda allo zenzero. Rifarete il bis senza problema.


E siccome quel giorno era il mio compleanno con il Panmisù mi sono fatta pure cantare la canzoncina direttamente da Angela che ha creato questo dolce fatto con il pane di Altamura la salsa al Baileys e gel al caffè amaro che rimane compatto e poco dolce davvero particolare da non perdere anche perchè è un ricordo di famiglia quindi immaginate quanto amore ci sia al suo interno.

Bloom è uno di quei posti che merita l’attenzione di tutti e che spero voi proviate al più presto.
In tutto si legge passione, precisione, amore e serenità. E’ un locale che se fosse a Milano sarebbe già di grande tendenza ma che a Bari fatica ad esplodere proprio per la ristretta mentalità culinaria tipica dei baresi.
Io credo fortemente in questo locale e credo anche che quando qualcosa o qualcuno vale tempo ci vuole magari ma prima o poi esplode, soprattutto perchè qui non c’è la presunzione di essere i migliori di tutti anzi nonostante ci siano grandi potenzialità mezzi e tanto talento si rimane sempre con i piedi per terra.
Guardate con ammirazione le persone che ragionano in questa maniera e premiatele.