Non chiamatelo all you can eat perchè  Bento è un open sushi.
Ma cos’è un open sushi?
Un open sushi è una nuova formula che si colloca a metà strada tra un all you can eat e un ristorante alla carta quindi un qualcosa di più che in realtà per Bento più che sulla qualità delle materie prime utilizzate è molto evidente sugli accostamenti sui sapori anche particolari che non hanno nulla a che fare con i soliti che si trovano negli ayce per la maggior parte ormai banali e scontati soprattutto nel menù.


Fatta questa premessa è facile quindi capire che Bento non è adatto ad una clientela ancora ancorata al classico sushi ma è perfetto per chi vuole qualcosa di più, di diverso e non teme di assaggiare o provare.
Il fatto poi di non poter ordinare in maniera illimitata da un senso di ordine alla cena o al pranzo che sia perchè ti mette in condizione in realtà di scegliere in maniera ponderata e non alla rinfusa selezionando bene quello che vuoi assaggiare. Ed è questa la chiave che mi permette di dire che sì Bento è diverso e va assolutamente provato.
Ma come funziona? Semplice si ordinano sei pietanze a testa per un massimo di due volte a pranzo e tre a cena nei serali e festivi quindi in sintesi dodici e diciotto e non pensate che siano poche.
Il menù è molto vasto onestamente forse anche troppo e se non conoscete bene alcuni ingredienti particolari rischiate di ordinare qualcosa che può non essere di vostro gradimento. Io personalmente mi sono trovata in difficoltà nell’ordinare gli uramaki che sono quasi tutti diversi fra di loro oltre che molto particolari ammetto che su un paio di essi ho sbagliato scelta perchè non incontravano il mio gusto personale; forse se ogni uramaki nel menù fosse corredato di foto la scelta sarebbe per il cliente un pò più semplice.
Soprattutto quando arrivano al tavolo perchè se si è in tanti (e noi eravamo sei) devi stare attenta a quando la cameriera ti dice il nome per distinguerlo dagli altri soprattutto se si è fatto la scelta di non mettere tutto nel mezzo per dividere.


Il menù però è davvero interessante e spazia tantissimo trovate non solo quindi uramaki sashimi carpacci tartare ma molti piatti fusion che vale la pena di assaggiare come Buns i Pokè e il pad Thai.
Ma se devo nominare due piatti che a Bento non dovete assolutamente perdere sono i Dim sum e i Sushi Gio.

Il dim sum è un tipo di cucina della Cina meridionale, che comprende una vasta gamma di piatti leggeri da servire insieme al tè cinese che nel menù  si traducono in vari tipi di ravioli cotti tutti al vapore con farciture come le mazzancolle il surimi il polpo il merluzzo il tofu e le verdure. Ho riservato molto spazio nel mio ordine a loro rimanendo colpita e soddisfatta dal gusto e dal sapore molto delicato e soprattutto dei loro colori (il Black octopus è nero con delle striature di oro). Scordatevi i classici ravioli, rispetto a quelli la pasta è completamente diversa.

Per i sushi Giò la storia è diversa perchè nel menù vengono divisi in base al pesce con cui vengono fatti e per ogni tipo la loro composizione cambia. Piccolini si mangiano in un sol boccone, i gusti che proverete variano dal tartufo fino agli agrumi e vi consiglio di provarne uno per tipo.


Se siete già andati da Bento troverete più semplice ordinare perchè il menù già lo conoscete ma se è la prima volta il consiglio che vi posso dare è quello di far fare il primo giro da sei portate a testa a discrezione dello chef specificando magari intolleranze varie, ciò che infatti vi arriverà sarà un piccolo sunto di tutto e vi darà modo di capire e soprattutto entrare nel giusto mood del locale.

Bento rappresenta secondo me una piccola svolta, un modo per approcciarsi al sushi e al fusion, bisogna anche cominciare a capire che l’era degli all you can eat tradizionali che fanno sempre le stesse cose deve in qualche modo finire e cambiare approccio anche perchè se dobbiamo parlare di prezzi non c’è davvero molta differenza ma se invece parliamo di gusto inventiva e location c’è davvero un abisso.
Trovo ancora banale leggere discussioni sui vari forum e gruppi social di quanto sono grandi e piccoli i roll in un determinato ristorante, del riso e del colore del tonno. Dopo anni ormai c’è bisogno di rinnovamento di smuovere le cose e spero che questo ristorante sia il primo di altri.