Si parla spesso di fusion ma sappiamo esattamente cosa si intende per cucina fusion?
Wikipedia a riguardo dice : La cucina fusion è quel tipo di cucina che combina, in maniera esplicita, elementi associati a differenti tradizioni culinarie per produrre menù o piatti complessi non riconducibili ad alcuna tradizione culinaria precisa.
Quando ho pubblicato la mia guida agli ayce giapponesi qualcuno mi ha apostrofato dicendo che in città non esistono veri ristoranti giapponesi ma sono tutti fusion. Ora questo commento sotto un articolo guida dei sushi all you can eat era davvero fuori luogo una puntalizzazione proveniente da chi legge solo il titolo di un articolo e non il contenuto ma mi ha portato a riflettere su una cosa: è più facile mettere su una cucina fusion rispetto ad una inerente ad un singolo paese?
A dirla tutta i fusion non li amo preferisco conoscere ogni singola cucina in tutti i suoi aspetti e non assaporarne aspetti provenienti da varie culture ma quando sono andata a Basho sono rimasta piacevolmente sorpresa da quello che ho assaggiato.


Basho si trova nella zona nuova di Poggiofranco ed ha un interno ben curato e arredato nei toni scuri luci soffuse ambiente fine ma non troppo elegante da metterti in difficoltà.
Un fusion che incrocia cucina Giapponese con contaminazioni sudamericane e sapori Italiani ingredienti tutti freschi di ottima qualità anche a km0 ma dove questo ristorante per me eccelle è il riso.
All’assaggio del primo nigiri rimango interdetta continuo e fra me e me penso “c’è qualcosa di diverso nel riso” così verso fine cena si avvicina al nostro tavolo lo chef a cui pongo la questione e lui mi conferma che il riso ha una cottura particolare e soprattutto non contiene sale.


Questo particolare segnerà la mia cena. Non pensate che non contenendo sale il tutto fosse sciapito anzi questa cottura del riso che al momento ho trovato solo qui fa in modo che si sentano alla perfezione i sapori naturali del pesce e dei vari condimenti e abbinamenti. Il risultato finale mi porta a dire che non c’è bisogno di utilizzare neanche la salsa di soia come accompagnamento era tutto buono così come veniva presentato e soprattutto ho potuto constatare che questo tipo di fusion non mi dispiace affatto.


Il menù di Basho è vasto ed andrebbe esplorato un pò per volta ed essendo la mia prima volta mi sono fatta consigliare dal proprietario visto che eravamo in tre abbiamo optato per un Um Basho da cinquanta pezzi (che vi assicuro sono bastati uscite dall’ottica ayce dell’abbuffata)  un tagliere misto di Nigiri, Hosomaki, Uramaki e Gunkan dove tutto è inventato al momento dallo chef e di conseguenza nulla di ciò che vi verrà portato è presente sul menù insomma può variare di volta in volta ed è in esclusiva.
Resta inteso che se avete intolleranze o allergie avvertite lo chef che si regolerà.


Dire che era eccezionale è poco ma non riesco a descrivervi i vari sapori in quanto sono davvero particolari e delicati al tempo stesso così da non risultare mai stucchevoli, un tonno delicatissimo come solo nei ristoranti di qualità trovi e anche coreograficamente il piatto era ben composto.Si sente il richiamo brasiliano con i frutti esotici ma soprattutto si sente la differenza di gusto dettata dalla ricerca degli abbinamenti  che insieme alle materie prime comunque più costose e di qualità (non ci prendiamo in giro è così) determinano la sostanziale differenza di prezzo tra un ristorante alla carta e uno all you can eat.


Non solo carne perchè qui potete trovare anche la preziosa carne giapponese di Kobe abbinata al foi gras o in versione tartare che mi sono ripromessa di assaggiare presto.
Basho quindi si è dimostrato un ottimo ristorante fusion a mio avviso neanche esageramente caro in quanto in tre con dolce incluso alla fine abbiamo speso 40 euro a testa e non siamo di certo usciti affamati come qualcuno erroneamente potrebbe credere.