Si può mollare tutto nella vita ed inseguire le proprie passioni?
Certo! E’ il caso di questo locale che il suo proprietario Peppe Schino ha aperto un pò di anni fa dopo
che nella vita si dedicava a tutt’altro. Ed ha avuto ragione perchè ha creato un posto così accogliente che è diventato punto di riferimento per chi vuole mangiare e bere bene.
Il Perbacco è famoso per la sua selezione di vini  tanto da farne anche elemento di arredo: sotto il soppalco infatti sono state inserite alcune parti in legno delle cassette di vino con il nome della cantina di riferimento. Elemento vino presente anche lungo tutto il lungo corridoio dove bottiglie e tappi fanno da ornamento dall’ entrata del locale.


Una delle particolarità di questo ristorante è che per entrare devi suonare il campanello, certo non è la prima volta che vedo una cosa simile ma in pieno centro a Bari è alquanto inusuale. Non solo, la porta a vetri è completamente coperta da adesivi che ti impediscono di sbirciare al suo interno. Per cui va da se che quando ci sono stata non sapevo minimamente cosa avrei visto al suo interno;  timore che però scompare una volta aperta la porta: l’accoglienza e il garbo dei proprietari sarà il leitmotiv del pranzo.
Scopro quindi un locale intimo con luci soffuse, tanta tranquillità e convivialità aspetti che io amo trovare nei locali che visito.
Come facevo a non innamorarmente subito?

Tradizione si ma con immissione di altre cucine regionali e soprattutto tante tante verdure la mia gioia. A dire il vero queste sono le vere protaginiste del menù, presenti in quasi tutti i piatti accompagnano la pasta, gli antipasti e anche i secondi mischiate sia al pesce che alla carne.


Nel mio caso ho voluto di proposito cominciare con un antipasto vegetariano con cardi selvatici saltati in padella con aglio olio e fonduta di pecorino il tutto accompagnato con del pane dell’alta Murgia, interessantissima apertura, per poi proseguire con un primo molto “forte” cavatelli asparagi selvatici e la bottarga.


Il coniglio è un secondo che non potete farvi sfuggire, sapevo che avrei avuto un piatto di altissimo livello.
Dalla tenerezza incredibile e dal sapore agrodolce questo è forse il piatto che più mi ha impressionato e che ordinerei altre mille volte. Il menù è sempre in movimento per cui potreste anzi sicuramente troverete delle variazioni nel momento in cui ci andate, ma ciò che conta è che quella del Perbacco è una cucina che convince, assaporando i suoi piatti mi sono un attimo sentita catapultata in una trattoria fuori città dove sono presenti i sapori, gli odori della terra. Una cucina che può sembrare semplice, ma che invece è molto calcolata e precisa in ogni suo aspetto.

Rappresenta un punto fermo in una città Bari, che cerca in mille modi con i suoi locali alla moda di rivoluzionare e di attrarre clienti promettendo novità spesso però solo di facciata. Perbacco invece rimane li fermo, un pò rintanato a guardare e a scrutare ciò che accade li fuori come se non gli  “interessasse” ciò che accade, ed in effetti una volta che sei dentro è come se fossi altrove, protetto e pronto a fare un viaggio di gusto.