Prende sempre più piede nel mondo della ristorazione un nuovo modo di gestire i locali, le Dark kitchen oramai sempre più diffuse su tutto il territorio nazionale hanno sicuramente avuto una grande crescita durante quest’anno di pandemia dove la maggior parte dei locali tradizionali si è trovata in seria difficoltà visto che periodiche chiusure imposte dal governo.
Il delivery ormai è indispensabile e spero che molti locali anche dopo questo periodo non lascino perdere e vadano su questa strada ma se per loro comunque è fondamentale la presenza in sala dei commensali per le dark kitchen tutto ciò non esiste.
Basta solo una cucina attrezzata uno o più chef, un buon sistema di delivery e dei fattorini che corrano puntuali per le consegne con notevole abbattimento di costi rispetto ai ristoranti tradizionali in quanto non c’è il personale da pagare, l’allestimento e l’arredamento e tante altre spese.
Certo bisogna anche farsi conoscere ecco perchè per far partire bene un’attività del genere è necessaria oltre la qualità del cibo anche un  marketing su misura, strategie di brand awarness, posizionamento fisico: la concezione attualizzata di ristorante si compone di una moltitudine di elementi che hanno nella delivery una componente fondamentale e nelle dark kitchen un (potenziale) grande asset.

Insomma è davvero una rivoluzione che già nel 2019 aveva dato i suoi frutti e immaginate ora che fetta di mercato piano piano stia guadagnando e guadagnerà visto che a quanto pare il futuro sarà proprio questo.
Ma non è tutto così semplice come può sembrare perchè non è facile fare un delivery perfetto, non è facile arrivare sempre stra puntuali col cibo caldo e bisogna anche scegliere il packaging adatto al cibo che si trasporta va studiata molto bene e di certo non ci si deve improvvisare.

E come sempre vi porto la mia esperienza in merito: a Bari esistono due dark kitchen Il Polpettificio e B Burger; il primo fa prettamente polpette di carne, pesce e veg con annessi panini ripieni, ha delle belle confezioni di cartone tante salse a scelta e oltre ad essere puntuale arriva tutto caldo, il secondo invece produce hamburger classici senza troppi fronzoli e ingredienti particolari o gourmet ma di ottima qualità anche qui servizio stra puntuale, pietanze che arrivano calde e packaging adatto.


Come vedete in entrambi i casi sono rimasta molto soddisfatta dei servizi ma esisitono anche altri due casi dove oltre al buon cibo e al buon servizio si viene incontro all’ecosostenibilità con una completa eliminazione dell’alluminio e della plastica ed è il caso di “Se hai fame” a Barletta e Dietamitu a Bari.

Insomma se sarà o no l’anno delle cucine fantasma lo sapremo a breve di certo è che con l’aumentare dei lavori in smartworking (io sono una di queste) e con la poca voglia che uno ha a volte di cucinare questo servizio è davvero comodo e innovativo.