Vi porto con me nel cuore della città vecchia dove trova sede la Locanda di Federico ristorante noto in città.
Una locanda dove trovano posto sulla tavola i vecchi bicchieri in terracotta ma anche piatti dal design moderno. Fuori abbiamo un grande spazio con tavoli ben distribuiti dove il legno la fa da padrona all’interno continua il richiamo del legno con il soffitto tipico delle case della città vecchia perfettamente recuperato e delle tipiche luminarie “salentine” che riempiono l’ambiente con le loro luci caratteristiche da festa di paese che negli ultimi anni fanno davvero tanta tendernza e si trovano spesso anche nelle case private.

Da questo ristorante mi aspetto quindi un menù che richiami la tipicità con un tocco di modernità, in effetti scorrendolo ci sono dei piatti tipici come la cialda, il baccalà, il polpo , le orecchiette completamente rivisitati secondo me anche in una maniera corretta in quanto vengono sempre utilizzati gli ingredienti basilari ma cotti diversamente.
Vi faccio un esempio lampante: la cialda che nella norma a Bari viene usata come piatto unico prevede
le patate lesse, la cipolla il cetriolo condito con olio aceto da servire freddo perchè è un tipico piatto estivo in questo menù gli ingredienti sono gli stessi ma viene usato un metodo di cottura differente patata e cipolla  diventano al cartoccio, cetriolo alla griglia, e  i pomodori in acqua di mare.


E così anche per l’insalata di mare che mi viene servita in un tegamino con sedano, cocomero al succo di mela, emulsione di yogurt super fresca in tutti i sensi l’ideale per il caldo della giornata.
Nel frattempo “sponzo” il pane nell’olio. Sponzare a Bari vuol dire intingere e quale miglior modo di verificare la perfezione e la bontà dell’olio di oliva  se non questo? Peccato che questa usanza di servire l’olio nel piattino come assaggio venga usato da pochi ristoranti qui a Bari proprio qui dove l’olio ha una notevole influenza ed importanza, inutile ovviamente dirvi che ho quasi finito il cestino del pane…

I primi in menù invece non hanno molto a che fare con la cucina pugliese sono però molto originali e non proprio semplici come gusti e abbinamenti. In effetti la mia scelta vista la giornata molto calda non è stata delle più azzeccate lo dico davvero con molta franchezza perchè lo spaghetto alla chitarra con crema di cozze alla birra rossa, rosmarino, polvere di caffè non è assolutamente ideale con più di 30 gradi.
E’ un primo davvero molto carico di sapore e gusto, dove la crema di cozze alla birra rossa è protagonista su tutti gli altri ingredienti; è un piatto dal sapore deciso e marcato ideale per chi ama sperimentare nuovi orizzonti di sapore.


A quel punto ero soddisfatta e non ho scelto altro ma mi sono ripromessa di tornare di nuovo accomodarmi dentro (perchè mi sono innamorata delle luminarie oh) e provare uno dei loro secondi piatti che a differenza dei primi hanno più richiami alla cucina nostrana sempre mantenendo quel velo di novità , tipica dello chef Antonio Bufi.

La Locanda di Federico me la immaginavo diversa più tradizionalista ma devo dire che il suo menù è molto interessante e da scoprire volta per volta ed io ho sempre un occhio di riguardo per chi cerca di cambiare un pò le regole del gusto senza stravolgere le tradizioni. Per me è ideale non solo per i turisti ma soprattutto per i baresi stessi che come dico sempre hanno bisogno di uscire un pò dallo stereotipo classico della cucina tradizionale come si fa in casa e provare a cambiare la visione dell’insieme.

A presto cara Locanda di Federico