Ne sentiamo sempre più spesso parlare ma forse non sappiamo esattamente che cos’è, io stessa infatti non avevo ben chiare le idee in merito fino a quando non ho partecipato ad un interessante webinair su questo argomento.
La sostenibilità alimentare è quel concetto che prevede il consumo di cibo nutrizionalmente sano e coltivato con un basso impatto ambientale. Un concetto non semplice da applicare a livello globale per via delle molteplici sfaccettature che intervengono in questo processo.

Di certo in pochi sanno che la filiera agrifood è una delle prime cause di inquinamento globale, perché la maggior parte della sua produzione avviene in condizioni di massimo sfruttamento delle risorse idriche e geografiche. Basti pensare che a livello mondiale questa filiera consuma da sola il 70% di acqua, usa pesticidi , fertilizzanti,carburanti per il trasporti di essi l’uso delle macchine agricole e le immissioni di gas serra e lo sfruttamento del suolo.

Ma il dato che più mi ha scioccata è questo: per gli allevamenti e le coltivazioni intensive c’è un impatto pari al 99% sulla desertificazione con cause quali siccità ed eccessivo consumo del suolo.
Si stima infatti che tutto il terreno che utilizziamo per produrre mangime per gli allevamenti sfamerebbero e ridurrebbero la fame nel mondo.
La causa è la troppa produzione di cibo con conseguente anche spreco.

Fonte www.italiaatavola.net(Fonte foto www.italiaatavola.net)

Nel mondo 1,3 miliardi di cibo viene sprecato equivale a 1/3 della produzione totale di cibo numeri enormi se pensiamo che la maggior parte dello spreco avviene nei paesi del G8 e se non cambiamo la rotta nel 2030 i milioni di dollari bruciati saranno 1000.

Non nascondiamoci dietro un dito tutti noi sprechiamo il cibo chi più chi meno si calcola che in un anno procapite buttiamo dai 95 ai 115 kg di cibo invece in Africa per ovvie ragioni solo 9 kg un abisso.

In Italia però possiamo essere fieri di aver con la legge Gadda regolamentato i comportamenti della filiera e della donazione alimentare attua chenha fatto da apri pista per quelle europee che si sono succedute via via. Certo va anche detto che non tutte le eccedenze possono essere donate, vanno infatti valutate le disposizioni sanitarie e le condizioni igienico sanitarie del trasporto e di quel determinato bene

Ecco come funziona l’azienda (supermercato o anche un ristorante) dona alle onlus direttamente oppure ad altre onlus che si occupano del trasporto che hanno poi le liste delle associazioni a cui donare e quei prodotti donati non possono mai essere scaduti ma al massimo devono riportare la scadenza consigliata. I primi infatti ormai generalmente i supermercati li mettono scontatissimi per smaltirli e non buttarli

Ma nel nostro piccolo cosa possiamo anzi dobbiamo fare per eliminare lo spreco?

  • Fare una spesa ragionata su ciò che sappiamo consumeremo
  • Regolarci con le quantità
  • Guardare le scadenze
  • In frigo non mettere nascosti i prodotti che scadono subito ce li dimenticheremo di sicuro e dovremo buttarli
  • Comprare solo verdura e frutta di stagione se possibile da produttori locali a km 0
  • Cucinare anche gli avanzi e prediligere le ricette svuota frigo e per questo guardate le mie ricette
  • Se avanza del cibo al ristorante chiedere di portarlo via non è una vergogna anzi un diritto visto che lo avete anche pagato.
  • Scegli aziende ecosostenibili che impattano di meno sull’ambiente ce ne sono molte

 

Poche regole diciamolo non sono così difficili da mettere in pratica e poi c’è sempre la tecnologia che ci viene incontro. Ormai esistono tante app contro lo spreco la più famosa è Too good to go dove a prezzi stracciatissimi puoi acquistare il cibo che rimane invenduto nei ristoranti pizzerie panifici bar e supermercati. Scegli sulla app paga e ritira un servizio che io ho provato e trovo comodissimo.

Ma non solo c’è anche Myfoody che raccoglie tutte le offerte dei supermercati vicino alla tua posizione, Last minute sotto casa, una comunity che raccoglie produttori ristoratori rivenditori e consumatori che possono mettere in circolo ciò che a fine giornata rimane invenduto.

Karma invece porta a casa tua prodotti scontati del 50% sul prezzo di listino

Plant Jammer combina ricette gustose con gli ingredienti che hai in casa in scadenza

Insomma abbiamo tante informazioni e tanti strumenti per far diventare le nostre abitudini quotidiane ecosostenibili cerchiamo di usarle e faremo del bene a noi e a tutto il globo.

 

(fonte foto principale di prima pagina www.ferpi.it, foto centrale fonte www.italiaatavola.net)