Bitonto mi piace molto dal punto di vista dei locali, negli ultimi anni ho visto sorgere delle belle realtà e da non molto tempo è arrivato Chez nous un ristorante che ho piacevolmente scoperto grazie a The Fork e che mi ha molto colpita.
Situato nel centro (ma non storico) del paese il suo interno si presenta fresco ed elegantemente arredato,
con possibilità di mangiare all’esterno in un piccolo spazio coperto, sui muri in bella vista bottiglie di vino che donano nell’insieme un bel colpo d’occhio.
L’uso di materie prime stagionali fresche e di alta qualità fanno si che il menù sia sempre in costante aggiornamento potete scegliere di effettuare il percorso gastronomico oppure come nel mio caso scegliere alla carta.
Piacevolmente colpita da un menù che ritengo davvero entusiasmante spazio tra la carne e il pesce a cominciare dall’antipasto di mare il “cubo di baccalà in crosta di panko su crema di parmigiana di melanzana” ottimamente fritto e croccante all’esterno adagiato su questa crema che era davvero come se mangiassi una parmigiana si adattava benissimo al pesce con mia grande sorpresa perchè era un abbinamento a cui non avevo mai pensato.
In contrapposizione invece come antipasto di terra scelgo i “bon bon di patate, mentuccia e prosciutto di Praga su vellutata di carote e gorgonzola” che onestamente mi aspettavo più piccoli invece erano delle vere e proprie polpette grandi ben fatte dove la genialata di adagiarle sulla crema di carote al gorgonzola rende questo piatto meglio di quanto pensassi. Provate anche voi a fare quella crema l’abbinamento della dolcezza della carota al gorgonzola vi stupirà.
La scelta dei primi invece è stata ardua; tutti particolari mi hanno vista davvero interdetta fino a quando accetto il consiglio della loro cameriera che mi convince a prendere la “calamarata, pescatrice e cardoncelli su crema di zucca all’erba murgiana con sopra una riduzione di primitivo”. Difficilmente lo avrei scelto perchè non sono una grande amante di quel tipo di pasta e del connubio terra mare ma ho fatto bene perchè oltre ad aver mangiato un primo armonico nei sapori e fuori dall’ordinario sono andata contro il mio “credo” accettando il rischio di provare un piatto che poteva non piacermi e che ho addirittura preferito ai delicati “fagottini capresi con acqua di pomodoro, tartare di gambero rosso e lamelle di tartufo nero” .
A questo punto del pranzo già mi ero fatta un’idea della potenzialità del locale ma ho voluto aggiungere il “filetto di maialino su salsa di carote alla cannella con composta di mele e chips di patata viola” che ha reso il mio pranzo praticamente perfetto ed è forse il piatto che più ho apprezzato per la tenerezza della carne per come è stato assemblato per la scelta azzeccata delle chips di patata viola e anche per come era stato impiattato.
Alla luce di tutto questo ritengo che questo locale possa davvero essere una grande scoperta e sorpresa, non è da tutti utilizzare in questo modo le verdure di stagione senza mai essere banali o ripetitivi.
E’ uno di quei pochi locali che quest’anno mi hanno piacevolmente colpita, hanno destato in me interesse e soprattutto voglia di ritornarci.
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